In tutti i secoli si è scritto e si è cantato d’amore, fin dall’origine della storia umana questo è l’argomento maggiormente affrontato e sviluppato, lo ritroviamo in tutti i miti, sia occidentali sia orientali, e tutti noi viviamo, almeno idealmente, per amore.
Non c’è uomo al mondo che non sappia definire l’amore, anche se poi le definizioni sono varie e diversificate, e che non sia stato innamorato, che non abbia sofferto le pene d’amore o che non ne abbia goduto le gioie.
Attraverso la lettura della mitologia possiamo comprendere alcuni elementi dell’amore che ancora oggi ci caratterizzano.
Leggende sull'amore greche
Alcune delle leggende sull'amore più famose della tradizione occidentale hanno origine tra i miti greci. Scopriamo insieme i più emozionanti.
Arianna e Dioniso: legganda sull'amore che rende immortali
Il mito di Arianna e Dioniso ci aiuta a pensare quando l’amore è positivo, arricchente, ci fa sentire sicuri e quando invece diventa opprimente, ci maltratta e ci fa sentire usati.
Arianna, figlia di Minosse (figlio di Zeus e della ninfa Europa e re di Creta), si era subito innamorata di Teseo, figlio del re di Atene, che era arrivato a Creta per uccidere il Minotauro. Teseo finse di ricambiare il sentimento di Arianna per ottenere il suo aiuto. Di Arianna, infatti, l’idea del gomitolo di filo che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto.
Una volta compiuta la missione, i due fuggirono da Creta in direzione Atene ma Teseo, lungi da volerla sposare, abbandonò Arianna sull’isola di Nasso mentre stava dormendo. Da questo mito nasce l’espressione “essere piantati in asso”, che sarebbe essere piantati a Nasso.
Il dolore di Arianna durò però poco. Subito dopo incontrò sull’isola e si innamorò del dio Dioniso che ne fece la sua sposa immortale. Arianna fu così la prima e unica donna mortale che divenne immortale, quasi a sottolineare che l’amore corrisposto ci rende immortali.
Amore e Psiche: un amore per cui vale la pena lottare
La favola di Amore e Psiche ci ricorda quanto per l’essere umano sia importante l’amore e quanto sia importante lottare per ottenerlo. Questo mito ci insegna che la vita non sempre è facile e che gli ostacoli possono essere tanti. Con l’amore si possono superare i percorsi più impegnativi.
Gelosa della bellezza di Psiche, fu Afrodite ad inviare Eros (Cupido) perché la facesse innamorare di un uomo bruttissimo. Eros sbagliò e si punse da solo, innamorandosi perdutamente di Psiche. Per non farsi scoprire Amore-Cupido la portò nel suo palazzo senza rivelarle chi fosse e andava da lei solo di notte. Il patto era che lei non vedesse lui. Tra i due scoccò la passione. Psiche, però, spinta dalla gelosia e dall’invidia delle sorelle, una notte illuminò il volto di Amore mentre dormiva e lo svegliò. Eros deluso scappò via. Psiche cominciò cosi la sua pazza ricerca per tutta la terra, finché la Dea Afrodite la sottopose a quattro terribili prove. Psiche con l’aiuto degli esseri divini riuscì nel suo compito e ritrovò Amore che a sua volta la stava cercando. Zeus concesse ai due innamorati il dono dell’immortalità.
Pigmalione e Galatea: quando la leggenda sull'amore pone l'accento sull'idealizzazione
La storia di Pigmalione e Galatea è un racconto di amore impossibile e desiderio ardente. Pigmalione, lo scultore che dà vita all’inanimato, e Galatea, la statua che incarna la perfezione assoluta, incarnano il potere dell’amore e la ricerca eterna dell’ideale. Questo mito ci pone oggi una riflessione sull’idealizzazione e sulla realtà di ciò che amiamo. E’ un promemoria che l’amore può essere spesso proiettato, basato su una percezione idealizzata piuttosto che sulla realtà.
Pigmalione, geniale scultore, modellò una statua raffigurante una donna bellissima e se ne innamorò follemente. A seguito di ciò pregò Afrodite di dare vita alla sua opera e lei lo fece animando la statua. I due poterono così vivere la loro storia d’amore, si sposarono ed ebbero anche una figlia.
Leggende sull'amore giapponesi
Anche in oriente ritroviamo diverse miti sull’amore. Le leggende giapponesi sull’amore sorprendono per la loro varietà e sono spesso molto romantiche.
Gli amanti della via Lattea: le stelle innamorate
Una delle più famose storie giapponesi è quella di Tanabata in cui si racconta di due amanti destinati a vivere separati dalla Via Lattea, il fiume stellato che divide i loro mondi. È una storia che non solo incanta con il suo pathos, ma invita anche a riflettere sui temi universali dell’amore, della separazione e del desiderio umano verso la relazione e la completezza.
La principessa Orihime, di professione tessitrice, era molto sola e si era rassegnata a non trovare l’anima gemella. Suo padre era il dio dei cieli e, dispiaciuto per lo stato d’animo della figlia, decise di aiutarla. Sapendo che al di là della Via Lattea viveva Hikoboshi, un giovanotto che portava a pascolare le mucche, il dio decise di far incontrare i due giovani. Si innamorarono subito e si sposarono, ma la passione fu così travolgente che trascurarono i loro lavori per dedicarsi solo all’amore. Di conseguenza, il padre si infuriò e proibì ai due di vedersi, ma poi si intenerì e concesse loro un solo incontro annuale, il settimo giorno del settimo mese, a patto che Orihime avesse terminato il suo tessuto.
Sakura, una delle leggende sull'amore più struggenti
Splendida è la leggenda giapponese di Sakura che ci indica come il vero amore esiste e vince ogni difficoltà.
La leggenda è ambientata secoli fa in Giappone, quando il paese era devastato da guerre intestine. Noncuranti della guerra gli alberi fiorivano secondo i ritmi della natura, tutti tranne uno solitario, triste e senza stimolo per fiorire. Una fata dei boschi, mossa a compassione, decise di dargli la possibilità di crescere e prosperare: “potrai sentire i sentimenti umani e trasformarti in uomo quando vorrai; ma se entro vent’anni non recupererai la tua vitalità, morirai”. L’albero si trasformò in uomo di nome Yohiro, ma dall’umanità percepì odio e guerra. Deluso e ormai senza speranza, si avvicinò ad un fiume e conobbe una ragazza che si chiamava Sakura e le sue emozioni cominciarono a risvegliarsi. I due divennero amici e Yohiro decise di aprirsi rivelando il suo amore per lei, ma anche il suo passato. Sakura, che ricambiava i sentimenti di Yohiro, rimase però scioccata dalla sua storia e si allontanò con dispiacere perché sapeva che avrebbe poi dovuto abbandonare il suo amato. Yohiro tornò ad essere un albero. Il loro amore puro commosse però la fata che propose a Sakura un’alternativa: scegliere se abbandonare per sempre Yohiro oppure lei stesse diventare per sempre un albero insieme a lui. Sakura non ebbe dubbi e scelse di diventare un albero fiorito.
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